"Sto lavorando duro
per preparare il mio prossimo errore."
Aviatrice, acquerello di Gulliveriana/MVC
Piccolo test.
Chi pronunciò questa frase?
a) kofi annan
b) walter Veltroni
c)Berthold Brecht
d) Emanuele Filiberto di Savoia
"Sto lavorando duro
per preparare il mio prossimo errore."
Aviatrice, acquerello di Gulliveriana/MVC
Piccolo test.
Chi pronunciò questa frase?
a) kofi annan
b) walter Veltroni
c)Berthold Brecht
d) Emanuele Filiberto di Savoia
Mondo di uomini
questo è un mondo di uomini
ma non sarebbe niente, niente
se non ci fosse una donna.
Luigi Tenco
Per ascoltarla clicca qui
La violenza contro le donne: definizioni e liste.
Nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, l’espressione “violenza contro le donne” viene così definita:
“qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata. [...]
La violenza contro le donne va intesa come comprensiva di, ma non limitata a, quanto segue:
a. la violenza fisica, sessuale e psicologica che si verifica nella famiglia, in particolare maltrattamenti fisici, abusi sessuali nei confronti delle bambine nel contesto domestico, violenza correlata alla dote, stupro coniugale, mutilazioni dei genitali femminili ed altre pratiche tradizionali che recano danno alle donne, violenza da parte di persona diversa dal coniuge e violenza a fini di sfruttamento;
b. la violenza fisica, sessuale e psicologica che si verifica nella comunità, in particolare stupro, abusi sessuali, molestie sessuali e intimidazioni sul lavoro, negli istituti scolastici e altrove, tratta delle donne e prostituzione forzata;
c. la violenza fisica, sessuale e psicologica commessa o condonata dallo Stato, ovunque avvenga.”
La stessa definizione, e la stessa lista di modalità in cui la violenza si manifesta, veniva riprodotta, nel 1995, nella Piattaforma di Pechino. Negli anni seguenti, però, l’impegno dei movimenti delle donne contro tutte le forme di violenza ha messo in luce altri fenomeni, altrettanto gravi, ma non sempre puniti dalle legislazioni nazionali, nè riconosciuti dalla comunità internazionale in quanto violazioni dei diritti umani. (continua) (fonte: AIDOS Associazione Italiana Donne Per lo Sviluppo)
Il fenomeno dello stalking.
Come si può leggere nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne le forme di violenza sono tante. Spesso, però, si è portati a pensare solo, o prevalentemente, alla violenza dal punto di vista prettamente “fisico”. In realtà esistono altre forme di violenza meno evidenti ma allo stesso modo motivo di pesanti ripercussioni psicologiche: in particolare, comincia a farsi prepotentemente avanti quella definita “stalking”.
Si tratta di comunicazioni, o tentativi di comunicazione, attraverso chiamate telefoniche, SMS, email. Comunicazioni, ovviamente, indesiderate.”
“Quella dello stalking è una realtà trasversale, che riguarda un numero sempre più elevato di persone. L’ 82% sono donne ma solo il 17% trova il coraggio di denunciarlo”. Massimo Lattanzi è il presidente dell’ Osservatorio nazionale sullo stalking nato quattro anni fa per studiare il fenomeno. E dai dati raccolti in 14 regioni italiane, emerge una dimensione del sommerso impressionante: “Le vittime – spiega Lattanzi – tacciono per paura di peggiorare la situazione, per mancanza di fiducia nella giustizia o, più semplicemente, nel timore di non essere creduti”
In inglese “stalk” significa fare la posta, appostarsi. Le vittime sono per la metà dei casi gli ex partner ma, sempre più spesso, vengono colpiti anche amici, colleghi di lavoro, vicini di casa. Gli esperti sono convinti che il 10% degli omicidi volontari in Italia avrebbe come prologo atti classificabili come stalking.”
( fonte: Repubblica )
Nonostante ciò, in Italia non esiste una specifica legge in materia di stalking.
Le condotte di stalking sono considerate penalmente rilevanti solo laddove integrino la fattispecie prevista dall’articolo 660 del codice penale intitolato “Molestia o disturbo alle persone”. In ogni caso si tratta di un illecito penale che configura una semplice contravvenzione e non un delitto, ossia di un reato minore.
Sulla base di questa previsione del codice penale: “Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a lire un milione” Il reato è perseguibile d’ufficio.
Altri mezzi per procedere in ambito giudiziario sono collegati a previsioni non specificamente dirette a punire lo stalking, bensì dirette a colpire altri illeciti, che potrebbero accompagnare tali condotte moleste, quali:
Articolo 575 codice penale: omicidio
Articolo 582 codice penale: lesioni personali
Articolo 594 codice penale: ingiuria.
Articolo 595 codice penale: diffamazione.
Articolo 610 codice penale: violenza privata.
Articolo 612 codice penale: minaccia.
Articolo 614 codice penale: violazione di domicilio.
Articolo 635 codice penale: danneggiamento.
Se l’autore della molestia è un membro della famiglia convivente con la vittima,la legge 154/2001, prevede, quale misura diretta a proteggere la vittima,l’allontanamento del soggetto maltrattante.
Nell’ aprile del 2004, è stata presentata una proposta di legge anti-stalking (www.camera.it), con lo scopo di garantire un’adeguata tutela penale alle vittime. Nel disegno di legge viene introdotto il reato di molestia assillante. Fino ad oggi tale proposta non è stata ancora discussa e votata.
Il 25 gennaio 2007, all’interno di un più ampio disegno di legge sulla violenza contro le donne, attualmente all’esame del Parlamento Italiano (Camera dei Deputati, N. 2169; www.camera.it), è stata delineata la nuova fattispecie delittuosa degli “atti persecutori”.
Che sia la volta buona?
Sabato 24 novembre 2007
Manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne
Notturno senza luna
Ogni canzone di Luigi Tenco ha per me un significato particolare, ogni canzone una perla lucente legata a un ricordo o un’emozione. Notturno senza luna è così una senzazione dolceamara, ricamata con delicatezza e introspezione sull’anima di chi l’ha cantata e allo stesso tempo di chi l’ascolta ancora. Una metafora antica, semplice, ma efficace, una voce che sembra parlare da una radio polverosa di tanto tempo fa di amore e romanticismo in modo inusuale, puro e sincero. Nessuno oggi canta l’amore come lo cantava lui allora, sottolineando ogni parola come se ne valesse la sua vita. Forse per questo ascolto ancora oggi questa canzone come se fosse sempre la prima volta, stupendomi del piacere della scoperta che continua ogni giorno.
“Gulliveriana”
tratto da Il mio posto nel mondo.
da pag.371
Luigi Tenco, cantautore. Ricordi, appunti, frammenti
Descrizione
C’è un musicista che ha attraversato la scena della musica leggera italiana come una meteora. Troppo in fretta, troppo presto. Perché l’idea di canzone di Luigi Tenco era, nella sua radicalità, qualcosa che precorreva i tempi, che inventava già negli anni Sessanta, per il cantautore, un modo di intendere il proprio ruolo che trascendeva nettamente l’idea del semplice e rassicurante intrattenitore per inoltrarsi sulla strada dell’impegno civile e della poesia militante. Ed è proprio per evidenziare il valore di questa figura di uomo e di artista che Enrico Deregibus, in collaborazione con il Club Tenco, ha deciso di raccogliere in un libro le parole dello stesso Tenco – ricordi, appunti, frammenti – insieme alle parole di alcune tra le sue canzoni più belle rilette e interpretate ogni volta da un interlocutore d’eccezione. Completano il volume le parole pronunciate “su” Tenco dagli amici e dagli appassionati.
Dettagli del libro
Titolo: Il mio posto nel mondo. Luigi Tenco, cantautore. Ricordi, appunti, frammenti
Curato da: De Angelis E., Deregibus E., Secondiano Sacchi S.
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Data di Pubblicazione: 2007
Collana: 24/7
ISBN: 8817018929
ISBN-13: 9788817018920
Pagine: 572
Reparto: Musica
In maglia rossa per i monaci
Immagine presa da www.lago.it
«In support of our incredibly brave friends in Burma: May all people around the world wear red shirt on Friday 28. Please forward!»
trad. “A sostegno dei nostri amici incredibilmente coraggiosi in Birmania: venerdì 28 settembre indossiamo tutti quanti, in tutto il mondo, una maglietta rossa.Inoltra questo messaggio!”
Tulipani scarlatti
Tulipani scarlatti, tempera di MVC/Gulliverian 2007.
Tulipani scarlatti
regalerò
ai sognatori più
distratti …
Gulliveriana
Intervallo…
Lontano Lontano …qualcuno ti ricorda
Disegno realizzato da Angela 80, Luigi Tenco, matita su carta.
Lontano lontano ci sarà sempre qualcuno che ricorderà il suo volto e l’aria triste che molte persone ancora oggi amano tanto.
Questa volta ho il piacere di mostrarvi il bellissimo ritratto realizzato da Angela80, abitante della Verde Isola, il forum degli amici di Tenco (del quale faccio parte anche io). Un ritratto che merita di essere presentato insieme ad una delle canzoni più note e più belle di Luigi Tenco.
Lontano Lontano
E lontano, lontano nel tempo
qualche cosa negli occhi di un altro
ti farà ripensare ai miei occhi
a quegli occhi che ti amavano tanto.
E lontano, lontano nel mondo,
un sorriso sulle labbra di un altro,
troverai quella mia timidezza,
per cui tu mi prendevi un po’ in giro.
E lontano, lontano nel tempo,
l’espressione di un volto per caso
ti farà ripensare al mio volto
l’aria triste che tu amavi tanto.
E lontano, lontano nel mondo
una sera sarai con un altro,
e ad un tratto chissà come e perché
ti troverai a parlargli di me,
di un amore ormai troppo lontano.
Luigi Tenco
Grazie Angela!
Ciao amore, ciao.
Omaggio a Tenco a Sanremo. Un’occasione mancata.
Disegno di Gulliveriana, Luigi Tenco, fusaggine.Omaggio
Nella quarta serata del Festival di Sanremo, in un’ ora ormai troppo tarda per la gran parte del pubblico italiano, Renato Zero ha ricordato Luigi Tenco con Ciao amore,ciao, Bruno Lauzi con Ritornerai, Sergio Endrigo con Era d’estate. Poi ha cantato le sue canzoni Il carrozzone, Ave Maria, Il cielo.
A mio parere questo tributo è stato un’occasione mancata. E vi spiego le ragioni del mio rammarico.
A prescindere, infatti, dall’interpretazione di Renato Zero, mi aspettavo un omaggio diverso, dedicato solo a Luigi Tenco. Con ciò non voglio dire che non ho gradito l’omaggio anche a Bruno Lauzi e Sergio Endrigo che considero ugualmente grandi e, nel caso di Endrigo, troppo dimenticati. Avrei omaggiato anche loro, a parte. Proprio per dare a tutti il loro giusto valore. Nei confronti di Luigi Tenco questo valore secondo me consiste nel cercare di ricostruire una memoria.
Il mio rammarico, in particolare, è che a distanza di quarant’anni è stata persa l’occasione di cancellare dalla memoria gli errori che il music business di allora ha compiuto, non solo e non tanto in quel Sanremo, ma anche dopo. Ricordiamoci, infatti, che al funerale di Tenco era presente solo Fabrizio De Andrè. E ricordiamo anche che forse l’omaggio più sincero e privo di qualsiasi retorica oggi rimane ancora quello che De Andrè fece qualche tempo dopo: Preghiera in gennaio. Un omaggio diverso, più significativo non era solo possibile, secondo me anche necessario. Quello di Renato Zero non va stigmatizzato, si può apprezzare per alcuni versi ma difettava per altri aspetti dei quali certo non si può imputare lo stesso Zero, quanto l’organizzazione del Festival la quale invece di navigare in superficie poteva andare un po’ più a fondo…
Gulliveriana
Ciao amore, ciao
Dalidà e Luigi Tenco, Omaggio. Disegno di MVC/Gulliveriana©, 2006, Carboncino.
Un pomeriggio di primavera una bambina osserva suo fratello riporre un disco sul giradischi… e ascolta.
La voce che risuona dagli altoparlanti è nuova e mai sentita in precedenza, forte, calda … Una voce che parla di “un mondo di luci”, di uomini che “in un giorno solo saltano cent’anni di storia”, sentendo all’improvviso di “non saper fare niente” “in un mondo che sa tutto e non avere un soldo nemmeno per tornare”…
Questa impressionante fotografia degli anni sessanta dove si evidenzia un tema drammatico della società italiana come lo spopolamento delle campagne del sud e la trasformazione delle città del nord in grandi metropoli, fu il mio primo incontro con Luigi Tenco. Da quel momento decisi di approfondire la sua conoscenza ascoltando prima le canzoni più note come Vedrai vedrai, Lontano, Mi sono innamorato di te, Ho capito che ti amo, Un giorno dopo l’altro, Io sono uno, Ragazzo mio, E se ci diranno, Ognuno è libero, Cara Maestra e poi quelle meno conosciute o addirittura inedite come Il tempo passò, Quasi sera, Danza di una ninfa sotto la luna e altre.
Fino a dedicargli questo blog, dal titolo pensato per lui, Favole e realtà, al solo scopo di tenere vivo il suo ricordo attraverso i miei disegni.
Danza di una ninfa sotto la luna. Disegno di MVC/Gulliveriana©, 2005, matite colorate
Oggi lo voglio ricordare proprio con la prima canzone che ho ascoltato:
Ciao amore ciao
La solita strada, bianca come il sale
il grano da crescere, i campi da arare.
Guardare ogni giorno
se piove o c’e’ il sole,
per saper se domani
si vive o si muore
e un bel giorno dire basta e andare via.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Andare via lontano
a cercare un altro mondo
dire addio al cortile,
andarsene sognando.
E poi mille strade grigie come il fumo
in un mondo di luci sentirsi nessuno.
Saltare cent’anni in un giorno solo,
dai carri dei campi
agli aerei nel cielo.
E non capirci niente e aver voglia di tornare da te.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Non saper fare niente in un mondo che sa tutto
e non avere un soldo nemmeno per tornare.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Ciao amore,
ciao amore, ciao amore ciao.
Luigi Tenco
Per ascoltare e vedere il video potete cliccare qui
(fonte: La verde isola)
In ricordo di Dalidà e Luigi Tenco, rispettivamente a 20 anni e a 40 anni dalla loro morte.
In ricordo di Piero Ciampi
27 anni dopo la sua scomparsa (19/01/1980)
“Io sono il più grande, perché mi posso permettere di prendere 300.000 Lire a sera e mandare un altro a cantare al mio posto. Tanto nessuno sa chi è Piero Ciampi“.
Disegno di Gulliveriana.Piero Ciampi, sanguigna, 2006
IL VINO
(Ciampi – Marchetti)
Com’è bello il vino
rosso rosso rosso,
bianco è il mattino,
sono dentro a un fosso.
E in mezzo all’acqua sporca
godo queste stelle,
questa vita è corta,
è scritto sulla pelle.
Ma com’è bello il vino
bianco bianco bianco,
rosso è il mattino,
sento male a un fianco.
Vita vita vita,
sera dopo sera,
fuggi tra le dita,
spera, Mira, spera.
“Dunque, molto tempo fa io ho conosciuto una persona molto speciale, un uomo meraviglioso. Lui era un poeta e si è bevuto tutta la vita. Se l’è bevuta tutta! E poi se n’è tornato nel suo pianeta. Io canto le sue storie, le parole che lui ha scritto per me: il suo nome è Piero Ciampi”. (Introduzione a “Come faceva freddo” da “Live (Brescia 21.03.04)” di Nada (tratto da La Brigata Lolli)
Per chi volesse approfondire la conoscenza di PIero Ciampi consiglio il sito della Brigata Lolli e le biografie di Enrico de Angelis ” Piero Ciampi, tutta l’opera “ e di Giuseppe De Grassi ” Maledetti amici”.