Un giorno dopo l’altro
scritta nel 1966 da Luigi Tenco, è stata sigla finale di parecchi episodi della serie televisiva “Le inchieste del commissario Maigret” con Gino Cervi
fonte video: valesic92
Un giorno dopo l’altro
scritta nel 1966 da Luigi Tenco, è stata sigla finale di parecchi episodi della serie televisiva “Le inchieste del commissario Maigret” con Gino Cervi
fonte video: valesic92
Ad inaugurare la rassegna sono stati la pittrice Maria Vittoria Conconi,
il baritono algherese Paolo Zicconi
e Mario Uselli,
che hanno ripercorso gli immaginari visivi e musicali ispirati da Luigi Tenco accompagnando il pubblico presente in un viaggio attraverso parole, immagini e musiche dedicate alla figura del grande cantautore.
foto di Giovanni Salis e Alberto Mancosu
Giorgio, ricordi
quando eravamo nel banco insieme
al corso di meccanica?
Tu eri molto bravo,
io invece non lo ero
e nei compiti in classe
io copiavo da te.Giorgio, ricordi
quando hai dovuto lasciar la scuola
al corso di meccanica?
Dovevi lavorare, dare una mano ai tuoi.
Io invece, che potevo,
ho continuato il corso.
Giorgio, ma è vero
che oltre al tuo lavoro, la sera, per hobby
ti occupi di meccanica?
Pensa che io ho finito
e sono laureato.
Eppure ho un grande handicap:
non ci capisco niente.
Indicata da Luigi Tenco come quarta ballata con il ticolo originale
“Hobby” è un titolo apparentemente leggero e forse depistante (credo fatto su misura per la censura), in questa canzone Tenco imbastisce un ragionamento tutto politico sui privilegi detenuti dalla borghesia, privilegi che, a suo parere, non nascono per meriti o qualità individuali, ma dalla mancanza di pari opportunità di studiare per i giovani economicamente più deboli, anche quando essi dimostrano grande predisposizione e capacità. Molti di essi devono abbandonare la scuola per produrre reddito familiare, trasformando i loro sogni e aspirazioni in passatempi serali (Hobby). Frustrano così le loro reali capacità consentendo ai rampolli della borghesia, anche se incapaci, di diventare la futura classe dirigente.
La scelta di divulgare questa ballata, che parla del sistema scolastico e delle disparità di opportunità fra alunni appartenenti a ceti sociali diversi, non è casuale. Infatti, l’argomento trattato, si rivela molto attuale come risulta da questa notizia:
Crisi economica
“Mio papà licenziato, lascio la scuola
Vado a lavorare per aiutare la famiglia”
Il caso emblematico di un ragazzo di 17 anni, studente modello di Rovereto, che abbandona gli studi per cercare un impiego, dopo che il padre ha perso il lavoro. Così sosterrà la famiglia. La preside dell’istituto Fontana, Flavia Andreatta: “Una realtà che mi ha sconvolto”. Viaggi di studio e attività didattica a rischio: i genitori non hanno più soldi per pagare le spese (…)
Fonte: Il Trentino
E poi ci dicono che dobbiamo sorridere, che la crisi è alle spalle…
Ma ci facciano il piacere!*
Per un amico che è andato via
Pianto di una rosa, olio su tela di MVC/Gulliveriana©, 2009
Era il tuo riso…
Era il tuo riso
fuggente
come il lucido raso delle acque…
sibilla aleramo
Ciao, giorgio, ciao
ti ricorderemo sempre
Viaggio a Venezia
per ricordare Ornella Benedetti,
fondatrice del Club Luigi Tenco
Gondole,
olio di MVC/Gulliveriana©, 2009
Ornella Benedetti (21.04.1922-20.09.2009) fondò il Club Luigi Tenco di Venezia nel 1967 e rappresentò un riferimento importante per tutti i giovani appassionati di Luigi Tenco dell’epoca. Grazie a lei molti giovani confluirono nel suo Club e fecero in modo che Luigi non venisse dimenticato. Uno dei modi utilizzato dai ragazzi di Ornella fu quello di sollecitare i programmisti affinché passassero le canzoni di Tenco per radio. Oppure quando un programmista inseriva una canzone di Tenco in radio di suo, subito i fans del club mandavano valanghe di ringraziamenti, bigliettini, complimenti, di modo che fosse incitato a ripetere la cosa. Grazie Ornella.
Luigi Tenco,
come lo vedo io…
Luigi Tenco,
ritratto matita e carboncino di MVC/Gulliveriana©, 2009
Come mi vedono gli altri
Vorrei provare ad essere un’altra persona
per vedere me stesso
come mi vedono gli altri.
Vorrei sapere qual è l’impressione che prova chi
non sa per nulla
quello che faccio e che sono.
Quando cammino
pensando ai fatti miei
quando sorrido
per chiedere qualcosa.
La mia paura
è che a vedere me come sono
io potrei rimanere deluso.
La mia paura
è che a vedere me come sono
io potrei rimanere deluso, rimanere deluso.
[Luigi Tenco, periodo Ricordi '59-'63]
per ascoltarla clicca qui
per gentile concessione di Massimo
Altre visioni di Stintino
La torre della pelosa olio di MVC/Gulliveriana©, 2009
La torre della pelosa acquerello e pennarello
di MVC/Gulliveriana©, 2009
Punta negra
acquerello e penna di MVC/Gulliveriana©, 2008
Stintino, due barchette
acquerello di MVC/Gulliveriana©, 2008
Punta negra,
acquerello di MVC/Gulliveriana©, 2008
Stintino, le saline e Fiume santo
acquerello di MVC/Gulliveriana©, 2008
Saluti da una torretta…
Stintino, La torretta
acquerello di MVC/Gulliveriana©, 2008
La forza della speranza
fonte foto: Repubblica
“Siamo tutti uguali e liberi ed abbiamo tutti lo stesso diritto a raggiungere la felicità”
“Questa la nostra avventura, da oggi ci dobbiamo rialzare e ricominciare il lavoro per ricostruire questo Paese”.
Barack Obama
Avremo anche noi un Obama che ci darà questa forza?
E SE CI DIRANNO
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Disegni di MVC/Gulliveriana©
E se ci diranno
che per rifare il mondo
c’è un mucchio di gente
da mandare a fondo,
noi che abbiamo troppe volte visto ammazzare
per poi dire troppo tardi che è stato un errore,
noi risponderemo
noi risponderemo
no, no, no …
E se ci diranno
che nel mondo la gente
o la pensa in un modo
o non vale niente,
noi che non abbiamo ancor finito di contare
quelli che il fanatismo ha fatto eliminare,
noi risponderemo
noi risponderemo
no, no, no …
E se ci diranno
che è un gran traditore
chi difende la gente
di un altro colore,
noi che abbiamo visto gente con la pelle chiara
fare cose di cui ci dovremmo vergognare,
noi risponderemo
noi risponderemo
no, no, no …
E se ci diranno
che è un destino della Terra
selezionare i migliori
attraverso la guerra,
noi che ormai sappiamo bene che i più forti
sono sempre stati i primi a finir morti,
noi risponderemo
noi risponderemo
no, no, no ….
Luigi Tenco
Per ascoltarla clicca qui
per gentile concessione di Massimo