Favole e… realtà…, pensieri in libertà.
(Il regno di Luigi, la giungla di Piero)
“Tu fatina che non vidi mai tu sei stata regina del regno che un giorno sognai”. Così cantava Luigi, il soldato d’un regno che cercava le streghe per cacciarle a sassate.
Sguardo di fata, matita di Gulliveriana/MVC
“Sembrava una fata e non lo era e non lo era e non lo era”. Cantava stizzito Piero. Per lui le fate sono diventate streghe, il regno è diventato una giungla. È da anni che combatte in quella foresta. “La vera guerra non si fa con le armi,
si fa con il cuore,
per questo sono un eroe”.
Si rammarica Luigi: “Oh,se non mi avessero detto mai che le fiabe son storie non vere ora là io sarei”
Sarebbe riuscito a rimanere un soldato d’un regno con la sua fatina che non vide mai? D’un regno che ogni giorno viveva i mille e mille e mille c’era una volta… avrebbe detto anche lui uffa che noia?
Tu, fatina che non vidi mai
tu sei stata regina del regno
che un giorno sognai.
E tu, mio caro vecchio albero,
tu sei stato il castello di un regno
e neppure lo sai.
D’un regno
con un solo soldato
che cercava le streghe
voleva cacciarle a sassate!
D’un regno
che ogni giorno viveva
i mille e mille e mille
c’era una volta.
Oh, se non m’avessero detto mai
che le fiabe son storie non vere
ora là io sarei.
Luigi Tenco
Il periodo Ricordi (1959-1963)
Uffa che noia la sera che cade,
mi sembra uno squalo tra due margherite.
Uffa che noia, uffa che noia.
Uffa che noia la gente che cerca una casa deserta
quando viene la tempesta.
Uffa che noia, lei venne e mi disse
“io sono la tua” ed io le credetti.
Sembrava una fata
e non lo era e non lo era e non lo era,
uffa che noia.
Uffa che noia, non è ancora finito
questo squallido imbroglio tra la vita e la morte,
uffa che noia, uffa che noia, uffa che noia.
La giungla comincia in famiglia,
sono anni che combatto in quella foresta.
La vera guerra non si fa con le armi,
si fa con il cuore,
per questo sono un eroe.
…
Ciampi – Marchetti (1975)
Dovresti farmi un ritratto…
fata, vale a dire “jana”. in Sardegna ci sono le case delle fate, domus de janas, anche se in realtà si trattava di grotte scavate dall’uomo nella roccia per seppellire i cari.
saludos
Anche a Livorno, la città di Piero, c’erano le fate che vivevano nelle grotte. Ieri sera, mi son trovato a mangiare, a lume di candela, in una trattoria di Livorno che si trova proprio in “Via Grotta delle Fate”. Volete il nome della trattoria? E’ scontato: Grotta delle Fate !
Piero era un buon frequentatore di trattorie “romane”. La sua preferita si chiamava “L’Angelo e il Diavolo”. Se oggi fosse qui fra noi, sono certo che, un goccio alla Grotta delle Fate, se lo farebbe.
oh cielo, gie0 la prima!!!! mi ricordo aocrna quando nel tuo blog con le matite colorate ci desti la magnifica notizia: l’INP non sarebbe pif9 stata sola senti, non metterti l’ansia che poi la passi alla PBF. tranquilla, lasciala vivere in serenite0 questo momento magico, che8 la seconda elem e8 gie0 altra cosa. e goditi pure tu questo momento che non ritornere0. la prima e8 la classe pif9 faticosa ma la pif9 bella in assoluto. fidati, ne so qualcosa. baci.
Le fiabe non hanno mai una fine ne un principio.
Soltanto fiabe.
Un saluto.
Ciampi e Tenco erano due persone con i piedi per terra, maledettamente calati nella realtà nella quale vivevano e al tempo stesso riuscivano a credere ancora alle fiabe…una conquista, perché dopotutto non si dovrebbe mai smettere di crederci
)
Buona domenica Gulliverià
Luigi già da giovanissimo sapeva scrivere splendide trasposizioni poetiche. In questa poesia immagina un suo mondo ideale, un regno completamente diverso da tutti quelli conosciuti fino a quel giorno. Un regno governato da una fatina (non da una Regina). Una fatina senza corte né castello…, un regno fatto di sola natura dove il castello (la casa del potere) era un albero secolare… . Questo regno fantastico non aveva bisogno di soldati per essere difeso e soprattutto non voleva conquistare altri regni o castelli… . Perciò un regno senza Re, Regine, corti, eserciti. Per difenderlo (poiché non vi erano ricchezze) bastava un solo soldato, serviva esclusivamente per cacciare le streghe che erano anche l’unico potenziale nemico, quelle che potevano far svanire il sogno… . Per cacciare queste streghe non servivano armi complicate, bastavano i sassi del bosco. Ma con il passare degli anni il soldato sbagliò una sassata e non colpì la strega, lei riuscì a catturarlo e l’incantesimo svanì. Solo allora Tenco si accorge che la realtà è ben diversa da quella immaginata nei sogni giovanili, si accorge che vivere non è facile, che nella realtà esistono Re e Regine, corti, eserciti e guerre, soprattutto si accorge che nella realtà è molto difficile vivere felici e contenti come avviene nelle fiabe. Allora vorrebbe fuggire, regredire, riemergersi nel suo regno fantastico, ma la strega è lì e gli ricorda che le fiabe son storie non vere. Balans
Mi associo al bel commento di Balans
Due bellissime poesie di due grandi poeti e sognatori.
Grazie per evercele fatte conoscere.
Mauro
là….
vorrei essere….
Mi mancava la tua dolcissima arte…questa sera più che mai!!!Ciao buona notte…Kary
grazie per queste tue meraviglie…compresa quella del post precedente…e, in generale, del tuo blog e dei tuoi disegni…
Io spero sempre nelle favole e nelle fate, il mio sogno non muore.MAI!
acc…alla mi a maledetta fretta: scusa per prima che non ho fimato il commento. aba
ciao, passavo per un sorriso !
ciao gully:) buon week end
stef
ps urge tua presenza
Una fatina diversa dal tuo solito tratto… un volto più da amazzone se mi concedi, molto deciso
)
sottoscrivo il suggerimento del primo comento: perché non eseguire una bella serie di ristratti di blogger???.. -specie quelle carine
daiii..posso scherzare si?
))
Ciao Gull….come stai?
Non ti sento da tranto tempo…Spero tutto bene
Un abbraccio
Phil
martina1976 se mi mandi una foto te lo faccio…:)
Bardaneri Le conosco bene. Mio padre è nato in un paese dell’Anglona dove c’è una bellissima domus de janas.
ilmioregno Bellissimo questo nome! Sono certa anche io che Piero si farebbe un goccio alla Grotta delle Fate.
pennanera67 é vero.Sono soltanto fiabe. Un saluto a te!
latendarossa Mmm non son tanto sicura che Piero ci credesse…e forse anche Luigi smise di credere alle fiabe.
Balans Ottimo commento. Anche Luigi, come Piero e come noi tutti, si rese conto della differenza tra le favole e la realtà. Ma che magnifica fiaba, quella di un regno governato da una fatina…Una fatina senza corte né castello…, un regno fatto di sola natura dove il castello era un albero secolare…:)
faustonet pure io!
mauropucci grazie a voi per averle apprezzate!
Billybragg “io vorrei essere là
per non dover difendere
giorno per giorno sempre
il mio diritto a vivere”
kary Grazie! Un abbraccio!
aba Ti ringrazio.é una bella speranza non far morire i propri sogni.
utente anonimo Grazie, ricambio il sorriso
stefanomassa Grazie anche a te! è sempre valida la mia presenza…anche se in ritardo?
Alderaban Un volto più deciso per dare l’idea della fatina/strega.
))
Vuoi un ritratto anche tu? Appena possibile te lo farò.
Philosofia Ciao Phil…che piacere rivederti! Io sto bene. Spero anche tu.:)
Un abbraccio