E SE CI DIRANNO
“E se ci diranno
che nel mondo la gente
o la pensa in un modo
o non vale niente,
…
noi risponderemo
noi risponderemo
no, no, no … ”
Luigi Tenco
( il periodo Rca 1966-1967)
Paolo Conte
Sardegna. Arcipelago La Maddalena. Spiaggia dei cavalieri
foto di MVC/Gulliveriana 2005
Cerco l’estate tutto l’anno
e all’improvviso eccola quà…
lei è partita per le spiagge
io sono solo quaggiù in cittá,
sento fischiare sopra i tetti
un aereoplano che se ne va.
Azzurro.
il pomeriggio è troppo azzurro,
e lungo per me,
mi accorgo
di non avere più risorse
senza di te,
e allora
io quasi quasi prendo il treno
e vengo, vengo da te,
ma il treno dei desideri,
nei miei pensieri all’incontrario va…
Il merlo
Qualche giorno fa mentre ascoltavo musica, ho sentito all’improvviso il canto di un merlo. Mi sono immediatamente avvicinata al balcone e con mio stupore ho visto un bel merlo nero sulla punta del tetto della villa di fronte alla mia casa. Ascoltarlo per un po’ era un vero spettacolo. Infatti il suo canto era costituito da un fischio puro e melodioso, abbastanza vario e allegro. Immaginate un tciuc-tciuc forte, chiaro, gorgheggiante e melodioso. E’ così che, mentre lo ascoltavo, mi è venuto in mente un episodio che riguarda l’artista Piero Ciampi “quando si avvale ironicamente di un merlo per rubargli una melodia e correre in sala di incisione”. Per la cronaca, il merlo in questione apparteneva allo scrittore Alberto Moravia, che abitava di fronte a lui in via Margutta; come testimonia una poesia di Piero Ciampi, alla fine lo stesso Moravia strozzò il povero animale. (Fonte: Tutta l’opera a cura di Enrico De Angelis).
Il merlo, foto di MVC/Gulliveriana© 2005
Merlo mi canti qualcosa
tristezza fra noi
sono disteso sul letto
e qualcosa non va
tu merlo cantami una canzone
da portare all’editore
perche’ sono senza una lira
Merlo ripetila ancora
e’ bella lo sai
ripeti lento che vado al piano a suonare
sono contento di non aver dato
alcun seguito a quel peccato
di volerti un giorno mangiare
Io sono felice per questa collaborazione
corro a fissare la sala per un’incisione
beviamo insieme un po’ di champagne
il mio cuore mi dice che va
i problemi finiscono qua
Piero Ciampi
DALLA PACE DEL MARE LONTANO
Dalla pace del mare lontano
Fino alle verdi e trasparenti onde
Dove il silenzio non ha più richiamo
E tutto si confonde
Dalle lagune grigie e nere
Dal faticare senza riposo
Dalla sete alla fame allo spavento
Al più segreto tormento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dare un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Su questa terra sotto a un sole avaro
Per un amore che sembrava dolce e
E si é scoperto amaro
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
E in mezzo al mare c’è un punto lontano
Così lontano dalle case e dal porto
Dove la voce delle cose più care
E’ soltanto un ricordo
Ma da quel punto in poi
Non si distingue più
La linea d’ombra confonde
Ricordi e persone nel vento
Avemmo padri avemmo madri
Fratelli amici e conoscenti
Ed imparammo a dara un nome nuovo
Ai nostri sentimenti
E così un giorno a camminare
Sopra la terra sotto al sole avaro
Per un amore che sembrava dolce
E si é scoperto amaro
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde
Ma è solo un’eco nel vento
Nel vento che mi risponde
Venga la pace dal mare lontano
Venga il silenzio dalle onde.
(Parole di R. Kunstler / Musica di S. Cammariere e R. Kunstler)
Summer on a solitary beach
Passammo l’estate
su una spiaggia solitaria
e ci arrivava l’eco di un cinema all’aperto
e sulla sabbia un caldo tropicale
dal mare.
E nel pomeriggio
quando il sole ci nutriva
di tanto in tanto un grido copriva le distanze
e l’aria delle cose diventava
irreale.
Mare mare mare voglio annegare
portami lontano a naufragare
via via via da queste sponde
portami lontano sulle onde.
A wonderful summer
on a solitary beach
against the sea
“le grand hotel Sea-Gull Magique”
mentre lontano un minatore bruno
tornava.
Franco Battiato
Pier Paolo Pasolini
Fonte foto: “Pagine corsare”
“Quando vedo intorno a me i giovani che stanno perdendo gli antichi valori popolari e assorbono i nuovi modelli imposti dal capitalismo rischiando così una forma di disumanità,una forma di atroce afasia, una brutale assenza di capacità critiche, una faziosa passività, ricordo che queste erano appunto le forme tipiche delle SS: e vedo così stendersi sulle nostre città l’ombra orrenda della croce uncinata.Una visione apocalittica, certamente la mia. Ma se accanto a essa e all’angoscia che la produce, non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui, tra voi a parlare.”
Pier Paolo Pasolini (1974)
“PIAZZA BELLA PIAZZA”
Il segretario dei Ds Piero Fassino, a Sassari davanti a Piazza d’Italia
stracolma per le amministrative dell’8 e del 9 maggio.
Lavori in corso…
La Nurra,foto di MVC/Gulliveriana© , 2008
Gli impegni di lavoro aumentano e il tempo purtroppo fugge …
un arrivederci a presto
Segnali di vita
Sull’autostrada della Toscana ,fotografia di MVC/Gulliveriana©, gennaio 2005
Il tempo cambia molte cose nella vita: il senso
le amicizie le opinioni; che voglia di cambiare
che c’è in me. Si sente il bisogno di una propria
evoluzione, sganciata dalle regole comuni,
da questa falsa personalità. Segnali di vita nei
cortili e nelle case all’imbrunire, le luci fanno
ricordare le meccaniche celesti; rumori che fanno
sottofondo per le stelle. Lo spazio cosmico si sta
ingrandendo e le galassie si allontanano; ti accorgi
di come vola bassa la mia mente? è colpa dei
pensieri associativi se non riesco a stare adesso
qui. Segnali di vita nei cortili e nelle case all’imbrunire;
le luci fanno ricordare le meccaniche celesti.
Alice